Basta cave

BASTA CAVE A ROVEREDO

Il Sindaco Nadal si appella ai diritti acquisiti (dagli altri) e all’articolo 41 della Costituzione per giustificare la sua accettazione alla realizzazione di una nuova cava (tra l’altro, alle porte di Roveredo!).

 Invece noi pretendiamo che il ns  Sindaco abbia in primaria considerazione i ns diritti, cioè quelli degli abitanti di Roveredo. Possiamo spiegare quali sono i nostri diritti e perché siamo, nel caso specifico, ma anche per principio, contrari a nuove cave.

1. Roveredo nei decenni passati è stata terra di conquista. I bacini estrattivi e le discariche esistenti si sono formati praticamente senza la guida di un piano e l’assenza di una programmazione e di una politica dell’ambiente; in pratica si consentiva la formazione di cave e discariche un po’ dovunque nel territorio extraurbano, cioè in zone agricole già oggetto di bonifiche attraverso il sistema irriguo.(1)

E’ chiaro perché nel 2020 non vogliamo vedere nuove cave. La Regione si dia da fare e i Sindaci anche.

Abbiamo la Direttiva UE 98/2008 che richiede il recupero e il riutilizzo degli inerti provenienti dall’edilizia, per ridurre in modo significativo il prelievo da cave.                                                                                                        

Abbiamo due torrenti, il Cellina e il Meduna e il lago di Barcis che sono intasati di ghiaie; il lago di Barcis é in corso di sghiaiamento.  Abbiamo il PRAE (Piano Regolatore della Attività Estrattiva sulle cave) che raccomanda di gestire le cave risparmiando il suolo.

2. Ancora nel 2020  si assiste all’apertura di nuove cave, e portate avanti alla chetichella. Siamo stupefatti e impressionati da come si è arrivati a consentire l’apertura della nuova cava Villotte. Se il ns territorio fa gola,  Regione e Sindaci non ci difendono. Possiamo aspettarci in futuro di veder sorgere altre cave magari dietro casa? Perché questo è il timore suscitato dai recenti avvenimenti  e dai silenzi delle Istituzioni.                  .

Vogliamo in sostanza difendere le prerogative del nostro abitare. Per questi motivi negli anni passati ci siamo opposti a maldestri impianti di compostaggio e a improvvisati impianti di incenerimento. E non vogliamo altre sorprese.  

Cosa possiamo aspettarci i prossimi anni? La Regione sta allargando i cordoni sulle cave, il ns Sindaco è attento alle esigenze dei cavatori. E noi, dormiamo? Qualcuno si chiede a chi giova agitarsi. Giova a noi abitanti.

Sergio Tassotti       16.12.2020

(1)Estratto dal Piano attuativo di recupero e valorizzazione, comparto sud,  della dismessa cava Ceolini. Dicembre 2018.

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