(foto e messaggi dal sito www.quirinale.it)
Palazzo del Quirinale, 01/06/2023 (II mandato)
Ringrazio la Direttrice d’Orchestra Speranza Scappucci e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI per il concerto che si accingono a donarci.
Una splendida occasione d’arte che condivideremo anche con quanti ci seguono attraverso la televisione e gli altri mezzi di comunicazione: a tutti il saluto più cordiale.
Unitamente ai rappresentanti delle istituzioni della Repubblica qui convenuti, rivolgo il benvenuto agli Ambasciatori accreditati al Quirinale.
La vostra presenza rappresenta una testimonianza ulteriore dei saldi legami di amicizia che uniscono i nostri Paesi.
Il 2 giugno è Festa degli Italiani, il momento celebrativo della nascita della Repubblica, i cui principi sono custoditi nella Carta costituzionale di cui celebriamo, quest’anno, il 75mo anniversario dell’entrata in vigore.
Negli ultimi giorni, ho ricevuto molteplici espressioni di vicinanza per le tragiche alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna e le zone confinanti.
Ne sono profondamente toccato.
Numerosi Paesi hanno dimostrato concreta solidarietà, e desidero ringraziarli a nome della nostra comunità nazionale.
Ho adoperato, non a caso, la parola solidarietà: un valore iscritto anche tra i primi articoli della nostra Costituzione che, nel riconoscere e garantire i diritti inviolabili della persona, richiama il dovere di solidarietà politica, economica, sociale.
Un valore che riveste carattere universale, rivolto all’intera comunità umana, e che la nostra Carta fondativa ha fatto proprio.
La Costituzione repubblicana, figlia del riscatto dalle tragiche esperienze della dittatura e del Secondo conflitto mondiale, indica il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie.
Si tratta di un principio attualissimo e profondamente sentito, di cui l’inaccettabile aggressione della Federazione Russa all’Ucraina rappresenta la più brutale ed evidente negazione.
Il conflitto che, da oltre quindici mesi, produce morte e devastazione nel cuore dell’Europa sta provocando anche gravissime conseguenze a livello globale, accentuando l’insicurezza alimentare e la povertà in molti Paesi, anch’essi vittime delle conseguenze di questa guerra insensata, i cui effetti si vanno ripercuotendo sull’ordine internazionale pazientemente costruito dopo il 1945.
Assistiamo oggi con attenzione e interesse a tentativi di individuare sentieri di dialogo per giungere alla pace.
I principi di solidarietà e di giustizia che debbono unire i popoli impongono la ricerca di una pace giusta e non di una pace raggiunta ai danni di chi è stato aggredito.
È in questo spirito che l’Italia, nel quadro della sua convinta appartenenza all’Unione Europea e all’Alleanza Atlantica, continuerà ad assicurare il sostegno al popolo ucraino e al suo diritto all’indipendenza.
La ricerca della pace e del benessere fra le nazioni richiede impegno e disponibilità a individuare insieme soluzioni comuni.
È questo il fondamento della nostra scelta in favore del multilateralismo.
Soltanto un’autentica collaborazione fra i popoli può consentire di affrontare con successo problemi di natura globale di giorno in giorno sempre più pressanti: dai cambiamenti climatici alla tutela della salute, dalla gestione dei flussi migratori alla protezione dei diritti umani.
Lo confermano esperienze come il processo di integrazione europea, che da quasi settant’anni garantisce libertà e opportunità di crescita agli Stati che ne fanno parte.
Il conflitto in Ucraina, le crescenti tensioni cui abbiamo assistito da ultimo nei Balcani, impongono scelte coraggiose, in grado di consolidare e conseguire l’ampliamento del progetto comunitario, per renderlo idoneo ad affrontare le sfide del tempo presente.
L’Italia continuerà a lavorare affinché l’Unione europea possa essere sempre più attore capace di proiettare pace, stabilità e sviluppo a livello globale.
Con questi intendimenti auguro a tutti buona Festa della Repubblica Italiana.
Messaggio alle Forze Armate
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il seguente messaggio:
«Celebriamo oggi il 77° anniversario della nascita della Repubblica.
I valori della scelta del 2 giugno 1946, trasfusi nella Carta costituzionale di cui ricordiamo i 75 anni di vita, continuano a guidarci nel cammino di un’Italia autorevole protagonista in quell’Unione Europea che abbiamo contribuito a edificare.
Libertà, uguaglianza, solidarietà, rispetto dei diritti dei singoli e delle comunità sono pilastri fondamentali della nostra Carta costituzionale.
Ai valori della Repubblica e della Costituzione si ispira l’azione delle Forze Armate, che contribuiscono in maniera significativa alla cornice di sicurezza della nostra comunità nazionale e alla causa della pace nel mondo.
La comunanza di intenti e la sinergia che esprimono con i contingenti di altri Paesi, nell’ambito delle missioni determinate dalla comunità internazionale sono elementi cruciali per la costruzione di una architettura di sicurezza condivisa, fondamento di stabilità sociale e benessere collettivo.
L’orizzonte di una difesa europea realmente integrata è la nuova sfida che attende le Forze Armate.
I riconoscimenti degli alleati e dei Paesi amici, la stima e l’affetto delle popolazioni che i nostri militari assistono, sono prova eloquente della qualità del loro impegno e della credibilità conquistate nelle missioni di pace e di sicurezza al servizio del bene comune.
Ad oltre un anno di distanza, la Repubblica Italiana, insieme alla comunità internazionale, è ancora impegnata a contrastare l’aggressione condotta dalla Federazione Russa al popolo ucraino. L’Italia è fermamente schierata per la difesa della sua libertà, integrità territoriale e indipendenza, perché non vi sia un futuro nel quale la forza del diritto viene sostituita dal diritto del più forte. Una ordinata comunità internazionale non può che basarsi sul rispetto di questi principi.
Nel ricordo di quanti hanno donato la vita per difendere e diffondere questi valori, rivolgo il mio pensiero a tutti i caduti e alle loro famiglie.
Il loro esempio ci è di guida e sollecita l’impegno per le giovani generazioni di soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, per preservare e rafforzare per il futuro, nell’assolvimento del compito cui vengono chiamati dalle libere istituzioni, le condizioni di pace e benessere che abbiamo costruito.
In questo giorno di festa formulo a tutti gli appartenenti alle Forze Armate di ogni ordine e grado, con sentimenti di gratitudine per il servizio svolto, il più fervido augurio.
Viva le Forze Armate, viva la Repubblica.»
Roma, 02/06/2023 (II mandato)